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sabato 16 agosto 2008

I BUONI AMICI ?

BUONI AMICI

Una volta Ananda, uno dei più fedeli discepoli di Shakyamuni, chiese: " Sembra che avere buoni amici e progredire insieme a loro sia come essere a metà strada sulla via del Buddha. E' corretto questo pensiero?".
Shakyamuni rispose: "Ananda, questo pensiero non è corretto. Avere buoni amici e progredire insieme a loro non è la metà della via del Buddha, ma la totalità della via"
Nichiren Daishonin descrive così l'importanza del sostegno di un amico: "Un albero che è stato trapiantato non vacillerà, anche in presenza di forti venti, se vi è un solido palo che lo sostiene. Ma anche un albero cresciuto nella sua sede naturale può crollare se le sue radici sono deboli. Anche una persona debole non cadrà se coloro che la sostengono sono forti, ma una persona di notevole forza, se si trova sola, potrebbe perdere l'equilibrio lungo un sentiero accidentato. Quindi il miglior modo per ottenere la buddità è quello di incontrare uno zenchishiki, un buon amico".
Nel Buddismo i buoni amici sono conosciuti come zenchishiki, o buone influenze, mentre akuchishiki è riferito alle cattive influenze.
"Cattivi"amici sono quelli che incoraggiano le nostre debolezze, favoriscono la tendenza alla lamentela e all'inerzia e che, magari inconsapevolmente, ci allontanano dai nostri obiettivi. Con le parole di Nichiren: "i cattivi amici sono coloro che con le blandizie, l'inganno, l'adulazione e l' eloquenza conquistano i cuori delle persone ignoranti e ne distruggono l'intrinseca bontà".
Anche quando le intenzioni sono buone, il grado dell'influenza positiva sugli altri può variare.

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